giovedì 6 giugno 2013

Indice Riassuntivo
" Il futuro non si desidera, si merita. "
 - Il prigioniero del cielo, C.R.Zafon
Sin dalle sue primissime origini, la scrittura ha instaurato un rapporto di reciproca complicità e simbiosi con la tecnologia tale che sarebbe illogico non notare come l'una non sarebbe potuta esistere e progredire senza l'altra, e viceversa. Entrambe hanno giocato, e giocano ancora, un ruolo preponderante nello sviluppo dell'essere umano rendendo possibile la sua evoluzione da semplice animale a specie dominante del pianeta. Per questo motivo ho deciso di portare alla luce ed esaltare questo tanto sottile quanto forte rapporto che lega tecnologia e scrittura sperando di sollecitare l'interesse e l'attenzione di chiunque sia, come me, attratto ed incuriosito dal mondo che si cela dietro la pagina di un libro o l'inchiostro di un carattere 

" Poco dopo, figure evanescenti, padre e figlio si confondono tra la folla delle ramblas,mentre l'eco dei loro passi si perde per sempre nell'ombra del vento "

- L'ombra del vento, C.R.Zafon


" Il tempo per leggere, come quello per amare, dilata il tempo per vivere "


Come scrivere al computer: i primi passi dei software di videoscrittura

Ho trovato questo video navigando in rete e quasi non riuscivo a credere ai miei occhi. Sono le prime dimostrazioni di come utilizzare un software di scrittura, e per quanto possa sembrare strano sono immagini molto più recenti di quanto ognuno di noi sia indotto a immaginare.

Era già il 1987, esattamente 26 anni fa.


 



Evoluzione dei software di videoscrittura:

I programmi di videoscrittura sono la categoria di software più utilizzata in assoluto. Tutti hanno bisogno di scrivere al computer, prima o poi, sia al lavoro che a casa. La videoscrittura permette di creare semplici lettere o volantini, ma anche testi più complessi come tesi di laurea, o impaginare libri interi.

C’è stata una vera evoluzione dei programmi per la videoscrittura nel corso della storia dei PC. I primi
programmi per scrivere erano chiamati editor di testi e permettevano poche operazioni, rispetto a quelle

attuali.

Oggi, invece si ha solo l'imbarazzo della scelta sulle operazioni che è possibile fare durante la scrittura di un testo su PC . Probabilmente neanche ce ne rendiamo conto, ma la maggior parte delle volte non utilizziamo che un minimo 20% delle possibilità che questi programmi ci offrono.

Per approfondire l'argomento: Videoscrittura




Timeline of writing media:



martedì 4 giugno 2013

Linotype: film documentario



Macchine tipografiche: "giganteschi ragni d'acciaio"
" Passai quasi due settimane dormendo nella tipografia del giornale, nascosto tra linotype che sembravano giganteschi ragni d'acciaio, cercando di zittire quel sibilo esasperante che mi perforava i timpani al tramonto. " - L'ombra del vento, C.R.Zafòn                                     
La Linotype , descritta da Thomas Edison come "l'ottava meraviglia del mondo",è una gigantesca macchina,che rivoluziona l'arte della stampa, indispensabile per le tipografie e i giornali dal 1866 ai primi anni ottanta del Novecento.

Informazioni e biografia del suo inventore: Ottmar Mergenthaler .













lunedì 3 giugno 2013

Un francobollo per ricordare...





Francobollo austriaco con l'immagine di un vecchio typwriter per commemorare l'inventore della macchina da scrivere Peter Mitterhofer
L'arte della pubblicità:

La ricerca di accaparrarsi un numero maggiore di clienti registra un esponenziale aumento grazie alla pubblicità, strumento unico e indispensabile alle grandi aziende per dare importanza ai propri prodotti e allargare il proprio mercato ad un pubblico più vasto.











Per maggiori informazioni sulla storia delle campagne pubblicitarie Olivetti: Se Dante Alighieri avesse avuto una M1…

venerdì 31 maggio 2013

Tecnologia, disabilità e scrittura :

Scrivere con lo sguardo , da oggi si può.
L'eye writer consente ai disabili di scrivere utilizzando unicamente la pupilla dell'occhio.




mercoledì 29 maggio 2013

Lasciati avvolgere . . .



Emozioni celate: dietro una parola, una frase, un testo

La scrittura, così come lettura, di una parola, di una frase, di un testo, è un' azione indissolubilmente accompagnata da un susseguirsi di emozioni che gorgogliano dentro di noi e inondano la nostra mente, inabissando qualsiasi altro pensiero.

Se prima era possibile pensare che ciò dipendesse unicamente dalla sensibilità del soggetto che compie tale azione, recenti studi hanno dimostrato che questa "conseguenza" è un processo universale, valido per ogni essere umano.

Certamente non è detto che tutte le persone che leggano o scrivano una stessa parola provino le stesse sensazioni e le stesse emozioni in quanto ognuno di noi è unico e come tale reagisce in modo diverso; tuttavia di certo resta il fatto che tutti proveranno qualcosa.

Una recente teoria pubblicata dall'APA (American Psychological Association) afferma questo:
"Discusses the superiority of the cognitive approach to the causation of emotions over the behavioral and physiological approaches. The cognitive approach assumes that it is interpretations of events rather than events per se that determine which emotion will be felt. The author (unpublished paper) proposed 5 cognitive dimensions that determine whether an emotion will occur and which discrete emotion that will be. Particular combinations of these cognitions give rise to 13 basic emotions, spanning the affective spectrum. The cognitive dimensions and associated emotions are (1) motivational state: appetitive/aversive; (2) situational state: present/absent; (3) probability: certain/uncertain; (4) legitimacy: deserved/undeserved; and (5) agency: circumstances/other/self. In a test of the model, 120 undergraduates read stories and rated the intensity of the emotions felt by the protagonists. Data revealed significant support for the theoretical model as a whole. A revised model is discussed in terms of what an emotion is, what arouses an emotion, and what differentiates emotions. "
Nonostante queste sbalorditive scoperte c'è chi è riuscito quasi a studiare completamente gli effetti della cosiddetta "finzione narrativa" sulle nostre emozioni. Parlo di Raymond Mar, Justin Mullin, Keith Oatley and Maja Djikic che riescono a fornire un quadro esaustivo di ciò che ci accade ogni qual volta incominciamo a leggere qualcosa nel loro : "Emotion and narrative fiction: Interactive influences "

Come sappiamo la ricerca umana non ha limiti, e il desiderio di riuscire a spiegare il più possibile attraverso delle semplici formule ha sempre attratto gli uomini di scienza e i dotti di ogni tempo. Tuttavia possiamo affermare che Chip Conley si sia spinto forse un po' troppo oltre, in quanto nel suo "Emotional Equations " afferma di essere riuscito a sintetizzare le formule matematiche che descriverebbero ogni minima emozione da noi provata.

domenica 26 maggio 2013

Un nuovo modo di rapportarsi alla lettura: l'eBook

Nell'era tecnologica in cui viviamo praticamente ogni nostra azione può essere effettuata con l'ausilio di nuovi strumenti e nuove macchine. Sarebbe sembrato strano, quindi, che la pratica della lettura fosse rimasta esclusa da questo processo evolutivo. 

L'ultimo prodotto riguardante questo campo è l'eBook, di cui certamente molti avranno sentito parlare. Esso è un libro digitale, a cui si può avere accesso tramite un qualsiasi dispositivo elettronico ( tablet, smartphone, eReader). 

Tuttavia esso non va confuso come un semplice testo elettronico: l'eBook non si limita a presentare la sostanza del documento cartaceo ma cerca anche di replicarne la forma , in modo da avere una lettura ilpiùpossibile simile a quella che si avrebbe sfogliando le pagine di un libro.






Certamente questi nuovi strumenti tecnologici hanno migliorato e facilitato l'accesso alla lettura: basti pensare al fatto che non c'è più bisogno di dover recarsi in libreria per comprare un libro in quanto sono disponibili nel Web, o al fatto che non è necessario dover avere scaffali vuoti in cui andare a sistemare i libri.

Ma è davvero necessario? Il piacere della lettura rimane lo stesso?
Sono alquanto scettico su questo. Non è la semplice azione del leggere a dare piacere a noi esseri umani, poichè essa comporta una moltitudine di sensazioni dovute al tatto, all'olfatto, al suono, che conferiscono a questa pratica un carattere quasi magico.



sabato 18 maggio 2013

Quando Olivetti inventò il pc:



Dattilografia
" A convincermi a prendere la decisione fu la scrivania che dominava il centro dello studio. Su di essa, come una grande scultura di metallo e di luce, giaceva un'impressionante macchina per scrivere Underwood che per me valeva da sola il costo dell'affitto. Mi sedetti sulla poltrona da generale davanti alla scrivania e accarezzai la tastiera sorridendo. " - Il gioco dell'angelo, C.R.Zafòn
La storia delle macchine dattilografiche.
Operazione Underwood : la Olivetti alla conquista dell'America. 
La Olivetti: colosso dell'industria italiana.







venerdì 17 maggio 2013

Strumenti di scrittura : stilografiche


L'oggetto della mia adorazione, una magnifica stilografica nera decorata da un tripudio di fregi, splendeva al centro della vetrina come un gioiello della corona. [...] Un giorno decidemmo di entrare nel negozio e scoprimmo che si trattava della regina delle stilografiche, una Montblanc Meinsterstuck a serie limitata, appartenuta, così asseriva il negoziante, niente meno che a Victor Hugo. " - L'ombra del vento, C.R.Zafòn

L'origine delle stilografiche risale al X secolo. In principio inventate per la necessità legata al fatto di non macchiarsi le mani o i vestisti, questi strumenti nel corso del tempo sono diventati di grande fascino ed eleganza, e al giorno d'oggi, a causa dell'esistenza di tecnologie che le rendono al quanto antiquate, rivestono il secondo ruolo di "accessorio" di lusso perdendo quasi del tutto la loro importanza pratica.

Origini e storia.
Montblanc , un marchio, una storia.







Una sfida contro se stessi : Terramatta

Il film tratta la storia di Vincenzo Rabito, ragazzo siciliano, analfabeta che tuttavia non si arrende all'ignoranza decidendo di perseguire la strada dell'istruzione e riuscendo nel suo obbiettivo: raccontare le proprie storie. Morirà letterato nel 1981.

La trama.
Il trailer.





Il film mette in risalto i problemi dell'Italia all'indomani dell'unificazione, in particolar modo si focalizza sul dilagante analfabetismo.

Il protagonista del film, nonostante le sue lacune grammaticali e istruttive riesce, tramite le sue memorie, a fornire un quadro dell'Italia di certo molto più vero di quanto avrebbe potuto fare un dotto o una persona di cultura.

domenica 12 maggio 2013

Bucherverbrennungen : Il genocidio dei libri (1933)

I roghi di libri.
"Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini "
Heinrich Heine
I libri sono sempre stati visti come un pericolo dalle dittature perchè portatori di cultura, dispensatori di sapere, mezzi utili per espandere la conoscenza individuale, allargare le proprie vedute, aprire la mente. 


Fahrenheit 451

La trama.
Il Trailer.

« Stammi a sentire Montag: a tutti noi una volta nella carriera, viene la curiosità di sapere cosa c'è in questi libri; ci viene come una specie di smania, vero? Beh dai retta a me Montag, non c'è niente lì, i libri non hanno niente da dire! »

« Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia »


"Perchè quel numero? Perchè proprio 451, e non 813 o qualsiasi altro... ?"

"451 è la temperatura a cui i libri cominciano a bruciare."

"È un lavoro come gli altri, un buon lavoro, piuttosto vario. Il lunedì bruciamo Lucrezio, il martedì Molierè, mercoledì Machiavelli, giovedì Goldoni, venerdì Voltaire, il sabato Sartre e la domenica Dante. Li riduciamo in cenere e poi bruciamo le ceneri. È questo il nostro motto." 
















mercoledì 8 maggio 2013

La scrittura : materializzazione dell'immateriale

La vitale importanza dell'invenzione della scrittura sta nel fatto che essa ha garantito a tutto ciò che era immateriale (pensieri, idee, emozioni, percezioni, esigenze ecc.) la possibilità di essere reso solido, persistente, concreto, reale.

Verba volant,scripta manent.

Mappa linguistica:



Simboli della scrittura:


Stele di Rosetta:

Il buon vecchio libro . . .

Ormai è cosa ben risaputa il fatto che il progresso tecnologico, dalla prima metà del novecento ad oggi, ha quasi "messo a repentaglio" l'esistenza dei libri. La nascita così repentina e incontrollata di pc, smartphone, tablet, E-book ecc. è stata la causa di un grave crollo nel mercato dell'editoria.

E' quasi difficile anche solamente pensare ad una vita senza queste tecnologie, di cui ormai siamo totalmente dipendenti. Tuttavia spesso ci sfuggono le difficoltà a cui noi stessi andiamo incontro ogni giorno quando scegliamo di sostituire un pezzo di carta con uno di questi strumenti.

A chi di noi non è mai capitato di andare su tutte le furie per aver perso un file di grande importanza, o per aver danneggiato un cd o una chiavetta usb perdendo il loro intero contenuto? Senza parlare, inoltre, del fatto che l'evoluzione così rapida e la nascita un giorno si e l'altro pure  di nuovi dispositivi rende obsolete e inutilizzabili tecnologie che fino a poco tempo prima sembravano insostituibili ( un esempio lo sono i "vecchi" floppy_disk e VHS ). 

Tutto ciò non può invece accadere per un libro. I libri sono molto più "duraturi" e "resistenti" di questi strumenti tecnologici: possiamo leggere libri di centinaia e anche migliaia di anni; possiamo consultare parti di testo ridotte a brandelli, calpestate, bruciate, riuscendo comunque a cogliere qualcosa.

Di certo non è possibile fermare il cambiamento e la digitalizzazione verso cui il mondo si è già avviato, tuttavia credo che i libri possano trasmettere alle persone sensazioni ed emozioni che un pezzo di plastica non potrà mai infondere. La sensazione della carta ruvida sotto le dita, l'odore dell'inchiostro stampato, il rumore delle pagine sfogliate.. sono tutti piaceri a cui io e gli "amanti della carta" non vorranno mai rinunciare.



mercoledì 17 aprile 2013

Theatrum Machinarum

Teatro delle macchine (1569-1730) : i libri e la scrittura vengono utilizzati come strumento di promozione e conoscenza della tecnica. L'obiettivo di queste specifiche "enciclopedie" è semplicemente quello di descrivere, tramite illustrazioni e piccole didascalie, macchine e strumenti; tuttavia non si ritiene strettamente necessario far capire come queste vengano usate.

L'idea può essere riassunta facilmente se si prende in considerazione il teatro olimpico di Vicenza ,ultima opera di Andrea Palladio: le statue, poste in alto di fronte al palco, sono materializzazione dell'arte della memoria in quanto gli attori associavano ad esse pezzi della recitazione aiutandoli nella memorizzazione. Lo stesso accade con le stampe del Theatrum Machinarum.

Nel 1607 nasce il disegno tecnico: Vittorio Zonca nel suo Novo teatro di machine et edificii utilizza per la prima volta la scala grafica, l'assonometria (in modo da permettere una visualizzazione dell'oggetto in tre dimensioni) e l'esploso (in modo da smontare l'oggetto entrando nei minimi particolari). Le illustrazioni vengono effettuate con la tecnica della calcografia .

Dal 1730 in poi i Teatri di macchine perdono la loro importanza a causa della nascita delle prime enciclopedie del sapere universale. Solamente alcuni olandesi come :

  • T. Van der Horst, Theatrum Machinarum of Keurige Verzameling, Amsterdam, 1736.
  • Jacob Polley, Theatrum Machinarum of Keurige Verzameling, Amsterdam, 1737.
  • continueranno a pubblicarne in modo da "pubblicizzare" le proprie invenzioni e il proprio lavoro.

    lunedì 15 aprile 2013

    Lux Aeterna

    " A prima vista, il libro conteneva una raccolta di testi e preghiere che non aveva alcun senso [...] c'erano solo un principio e una fine, un solo creatore e distruttore che si presentava con diversi nomi [...] un unico Dio il cui vero volto era diviso in due metà: una dolce e compassionevole; l'altra, crudele e demoniaca. " - Il gioco dell'angelo, C.R.Zafòn

    Credo che sia importante soffermarsi sul "perché" Johannes Gutenberg abbia scelto proprio la Bibbia come quello che sarebbe stato il primo libro (europeo) stampato della storia.
    Di certo non si può tralasciare il fatto che riprodurre manualmente la Bibbia portava a un grandissimo dispendio di energia e di tempo. Inoltre bisogna ricordare anche che il 1400 segnava il passaggio storico dal Medioevo al Rinascimento, e tutto ciò che ne conseguiva. Tuttavia penso che la cosa più importante fosse che la Bibbia era (ed è ancora oggi) il libro più diffuso al mondo, il più imponente "racconto" che fosse mai stato scritto, la Lux Aeterna in cui ogni uomo (credente o meno) avrebbe potuto  immergersi, se resa accessibile a tutti tramite la stampa a caratteri mobili.
    L'invenzione della stampa

    La nascita della stampa segna il passaggio dal mondo del pressappoco all'universo della precisione .

    Invenzione della stampa a caratteri mobili


    Johannes Gutenberg


    Il primo libro della storia


    L'invenzione dei caratteri mobili è strettamente legata agli importanti progressi che si hanno tra il 1400 e il 1500 in campo:
    • metallurgico : viene creata una lega basso fondente di piombo e arsenico abbastanza resistente da poter sopportare la pressione del torchio;

    • chimico (o, per maggiore precisione, alchemico) : viene creato un inchiostro, grasso (trementina - olio di pino - pigmento), in grado di aderire sul metallo e di asciugare in fretta;

    • meccanico : la precisione della lavorazione meccanica aumenta a tal punto da poter produrre i caratteri in serie e tutti uguali in dimensioni.






    venerdì 12 aprile 2013

    L'origine della scrittura

    Prima di scavare nel passato alla ricerca di una data, o meglio di un periodo storico in cui andare a collocare la nascita della scrittura bisognerebbe capire il "perché" essa nasce.
    La parola scritta nasce per stabilire qualcosa che non deve cambiare.

    La sua è un'origine dettata da bisogni pratici e utili. In particolar modo possiamo verosimilmente credere che la necessità della scrittura nasce nel momento in cui l'uomo passa dal nomadismo al sedentarismo. In questa fase si creano le prime tribù, i primi villaggi le prime "città" e diviene fondamentale amministrare, legislare e regolare i rapporti sociali affinché vi possa essere una pacifica e  ordinata convivenza al loro interno.

    I primissimi libri riportano leggi, comandamenti, vendite, divisione dei terreni e pagamenti delle tasse. Non si pensa neanche lontanamente all'utilizzo della scrittura per raccontare e narrare. Vi sono solamente scritture tecniche. Tuttavia, col passare del tempo, sarà proprio da questi primi scritti che si svilupperà la narrazione storica (probabilmente il primo sarà Erodoto) come esigenza dell'uomo di essere consapevole del proprio essere stato.

    Per maggiori approfondimenti storia della scrittura .


    mercoledì 10 aprile 2013

    La scelta del romanzo:

    Con lo scopo di trovare uno scenario, indizi e utili informazioni sull'evoluzione della scrittura tramite la tecnologia e sullo stretto rapporto che le lega, ho scelto come fonte di ispirazione una serie di romanzi dell'autore Carlos Ruiz Zafòn intitolata "Il cimitero dei libri dimenticati". Fanno parte  della raccolta:
    • L'ombra del vento

    • Il gioco dell'angelo



    • Il prigioniero del cielo
       

     


    martedì 9 aprile 2013

    Qual è il significato del termine scrittura?http://www.treccani.it/vocabolario/scrittura/
    OBIETTIVO DEL BLOG

    Questo blog ha come scopo principale quello di mettere in relazione due realtà che al giorno d'oggi possono sembrare alquanto diverse e lontane tra loro: tecnologia e scrittura. Eppure niente di tutto ciò è più lontano dalla verità.

    Sin dalle sue primissime origini, la scrittura ha instaurato un rapporto di reciproca complicità e simbiosi con la tecnologia tale che sarebbe illogico non notare come l'una non sarebbe potuta esistere e progredire senza l'altra, e viceversa.

    Entrambe hanno giocato, e giocano ancora, un ruolo preponderante nello sviluppo dell'essere umano rendendo possibile la sua evoluzione da semplice animale a specie dominante del pianeta.

    Per questo motivo ho deciso di portare alla luce ed esaltare questo tanto sottile quanto forte rapporto che lega tecnologia e scrittura sperando di sollecitare l'interesse e l'attenzione di chiunque sia, come me, attratto ed incuriosito dal mondo che si cela dietro la pagina di un libro o l'inchiostro di un carattere.